Photographer and Text | Eleonora Pascai

Eleonora Pascai è una giovane fotografa di reportage che segue i vari circuiti di motocross tra Umbria, Lazio e Marche. Due di questi hanno rilevanza internazionale poiché hanno ospitato anche gare mondiali, il Crossodromo Internazionale “Vinicio Rosadi” di Gioiella, Perugia e il Crossodromo di Malagrotta, Roma. Le foto sono una raccolta di vari momenti, allenamenti e gare regionali, dal 2015 ad oggi. Il suo scopo è quello di fare una raccolta di immagini che siano diverse dalle foto classiche delle gare. Il mondo del motocross è un mondo fatto di colori, velocità e rumore, per intrattenere e di solito viene rappresentato questo. Attraverso il suo linguaggio fotografico Eleonora ha voluto cercare e mostrare quello che c’è dietro: la fatica, il rapporto tra i piloti, la magia e anche la paura di fare uno sport rischioso ma di non poterne fare a meno.

“Questo è per chi sta troppo dentro e troppo fuori, come me.
Troppo dentro da notare la grinta e spesso la follia con cui questi ragazzi salgono in sella ogni volta. Troppo dentro da poter seguire ogni singolo momento. Troppo dentro da vederli a volte girare in condizioni estreme, pericolose, mettendo via la fotocamera perché il cuore sta battendo troppo forte. Troppo dentro da pensare siano pazzi, ma non avere nulla da rimproverargli.

Troppo fuori perché in realtà chi non ne fa parte, non potrà mai capire, si può solo rimanere a guardare, spesso da lontano, e pensare: “Io con questo mondo non c’entro nulla, eppure lo amo”. Amo questo sport. Amo chi lo pratica. Amo chi me lo ha fatto amare. Troppo fuori da rimanere spesso oltre la rete di recinzione, un po’ come quando si guardano animali belli e pericolosi. Inavvicinabili.

Fotografando questo mondo non ho mai scelto la posizione migliore, quella tecnica, quella “perfetta”, probabilmente perché volevo tutto. Volevo i dettagli, volevo il salto perfetto, volevo la moto in movimento, lo sguardo del pilota, le sue ferite sulle mani e il suo sudore una volta tolto il casco.

Volevo l’assenza di pensieri nel momento del salto nel vuoto, volevo la sua paura ed eccitazione nel momento in cui dava gas, volevo il momento del riposo.
Volevo le chiacchiere tra piloti, la condivisione degli amici, l’aiuto gratuito.
Volevo tutto questo e ho dovuto scegliere. La via di mezzo per lo scatto perfetto non faceva al caso mio.
Troppo dentro. Troppo fuori”.

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