Art Retouch | Carlos Mesquita
Text | Icarius De Menezes

Domenica 18 giugno, ore 18, la presentazione della collezione Prada Uomo Primavera-Estate 2018. Patches con il numero 18 stampato, sparsi sui vestiti e gli accessori. Compare però anche un altro numero, il 28, sui muri.
Ad ogni appuntamento stagionale nel suo Head Quarter in Via Fogazzaro per la presentazione di una nuova collezione Miuccia Prada stupisce sempre.
L’ambientazione creata da Miuccia Prada per la scorsa Settimana della Moda milanese gira intorno a frammenti della sua vita raccontati sotto forma di fumetti realizzati da James Jean e dall’artista belga Ollie Schrauwen.

Niente è ovvio, tutto genera riflessione. Gli angoli di ogni muro sono stati ricoperti minuziosamente con degli adesivi neri creando una dimensione perfetta di illustrazione, catapultando lo spettatore all’interno della scenografia come nel video deli anni ’80 Take On Me del gruppo A-Ha. La tridimensionalità di tutto ciò diventa ancora più potente quando compaiono modelli con dei tessuti stampati con elementi collegati all’ambiente in totale armonia.

L’ispirazione principale per la collezione è rappresentata dall’idea di dualità tra realtà virtuale e realtà umana. Viviamo in un mondo che si sdoppia tra questi concetti. Questo contrasto è particolarmente evidente nei pantaloni in nylon, “umanizzati” con camicie in pelle, realizzati magistralmente creando un nuovo effetto nella composizione del look che vede la camicia in pelle infilata nel pantaloncino sport, combinando estate e inverno nello stesso look.
L’accostamento dei colori è una lezione di moda quando fatto da Miuccia, soprattutto perché utilizza dei colori “inabbinabili”, addirittura creando armonia in un outfit con 7 colori.
Uno dei dettagli più cruciali della collezione è stato il marsupio. Ciò che sembrava essere una doppia cintura è in realtà un marsupio girato al contrario, nello stesso materiale della tuta indossata dal modello: una sorta di raso tecnologico.
Come negli anni ’80 i colletti sono alzati, la vita è alta e le maniche sono esageratamente tirate su. Tutto ha un allure sport, interrotto dalle camicie yuppie a righe azzurre e bianche e le scarpe classiche bicolore.

Miuccia è tornata con le polo degli anni ’80. La tuta da operaio è l’elemento più desiderabile di tutta la collezione, mettendo un accento sul punto di vista utilitaristico dell’indumento che avviene grazie al marsupio che completa bene il look. Le borse a tracolla ricordano quelle fatte da Vespa quarant’anni fa.
Il bordeaux esce fuori nel total look camicia e pantalone, nei pantaloncini e negli accessori. Il classico colore maschile sostituisce il marrone e il blu scuro. Il bordeaux colpisce anche sui fumetti, tagliando il total look stampato e rimandando alla dimensione Prada di stile e buon gusto. Caviglie segnate da un patch in gomma e velcro su cui si legge il logo Prada e il numero 018, quasi con il desiderio di uniformare la collezione, ricordando i pantaloni semi-baggy o gli uomini che andavano in bicicletta nel dopoguerra.

Stampati sul cotone, la seta Ponginette, sulla pelle e addirittura sul cashmere, i fumetti di James Dean e Ollie Schrauwen fanno risaltare il mood della collezione tramite delicate serigrafie sul cashmere e stampe all-over che mostrano paesaggi dimenticati che ritraggono la memoria di Miuccia Prada.

Il magnifico knitwear di Prada stupisce con armonie bicolore sui rigati. È riuscita a usare tantissime nuove tecniche di maglieria utilizzando punti diversi in direzioni diverse sullo stesso capo.

Miuccia Prada ha la freschezza di una ragazzina appena uscita dalla scuola, ma senz’altro la più brava, che insieme alla sua geniale esperienza tecnica e creativa crea un connubio contemporaneo e perspicace con un grande bagaglio culturale.
I ripetuti e carismatici patch di gomma in stile Prada Sport hanno dato un sapore fresco, affermando questa nuova uniforme di lavoro, quasi come un operaio retrò che si ritrova nel futuro. Tra l’altro il numero 18, ricorrente in tutta la sua collezione, nella simbologia esoterica rappresenta il carattere ricettivo, creativo e intuitivo dell’individuo.