Art Director and Photographer | Emilio Tini
Fashion Editor and Interview | Icarius De Menezes
No Curves. “Essenzialmente nichilista e per la fine del mondo… Attraverso l’arte.”
Un sangue misto dell’Est, da Milano sino alla Slovenia.
1_FORBICI O ADHESIVE TAPE?
Sono un duo inscindibile.
Le forbici (o il cutter) sono il pennello, il nastro adesivo è la materia pittorica.
2_INCOLLARE O TAGLIARE?
Tagliare è il gesto. E’ il taglio che dirige l’opera.
3_IL TUO PRIMO MOMENTO DI INCONTRO CON L’ARTE?
La mia famiglia mi ha sempre lasciato libero di esprimermi, non solo verso l’arte ma verso la vita. Hanno sempre creduto nella libertà e l’incontro con l’arte è stato innato.
Da subito mi è stato chiaro che avrei fatto l’artista, ero molto solitario e facevo cavoli miei sin da bambino; questo istinto di indipendenza mi ha consentito di esplorare il mondo intorno a me permettendomi di costruire una visione totalmente personale e sdoganata dalla volontà altrui.
Più ti senti diverso e più ti senti in dovere di tirare fuori la tua forza.
Riuscire a stare soli e bene con se stessi è una delle più grosse fortune al mondo..ti da il tempo di poter costruire il tuo mondo come lo vuoi tu, focalizzandoti sulle tue visioni.
4_QUANDO L’ARTE TI HA FATTO GUADAGNARE?
Da subito nonostante le difficoltà.
Ma bisogna essere chiari con se stessi e onesti, non pensare “al guadagno” ma alla propria arte nel tempo, e trasmettere questo ai tuoi clienti e committenti. Il cosiddetto “mercato dell’arte” è difficile e insidioso…Ma spesso sono gli stessi artisti che si ghettizzano da soli, non ho mai accettato l’ipocrisia di alcuni artisti che ripugnano il denaro ma venderebbero qualsiasi cosa pur di emergere.
Guadagnare con l’arte grazie all’espressione delle proprie visioni è solo un bene, ti sprona, ti fa stare bene. Non è bellissimo fare quello che ti piace e poterci vivere?
5_iL PROCESSO CREATIVO? C’E’ UNA RICERCA PER LA COSTRUZIONE DELL’OPERA?
Tutto è abbastanza istintivo, le idee sono immediate..Mentre siamo qua a parlare sto guardando i ripetitori sui tetti e ho dei flash pazzeschi, come una landa azzurra percorsa con linee elettriche geometriche. Mi lascio guidare dall’occhio, lascio che viaggi da solo in cerca di spunti.
Spesso raccolgo immagini di ogni genere, da una polaroid fatta al volo o uno straccio di giornale, o anche una cartella dove salvo le immagini…ma alla fine tutto viene raccolto in una sorta di libro-visuale e stampato da avere sempre sotto mano. Certo capita a volte che mi lanci direttamente su una lastra di plexiglass e completo un’opera in poche ore.
6_PERCORSO? C’E STATO UN IMPRENDITORE UN MECENATE CHE HA GESTITO LA TUA CREATIVITA’?
No. Mi occupo da solo dalla pianificazione delle mie mostre alle scelte lavorative e di comunicazione; per me è normale perchè cerco di avere una visione a 360 gradi tra tutti gli elementi del mio lavoro e della carriera. Ho una visione molto manageriale della mia attività. Non esiste nessun mecenate, ma pochi amici e professionisti che mi consigliano e collaborano da anni con me. Un team di fiducia.
7_LAVORI COMMISIONATI NON PIACIUTI?
Una marea…
8_LAVORI COMMISIONATI RIFIUTATI?
Idem come sopra, e spesso sono gli stessi che non mi piacciono.
9_COLORI? HAI UNA CARTELLA? FAI FARE NASTRI ADESIVI SU MISURA? IL FLUO E IL NEON? RAPPORTO CON QUESTI NUOVI COLORI?
Il nastro adesivo può essere facilmente abbinabile alla materia stessa della pittura, in termini di trasparenza, lucidità e consistenza. Ho una sorta di tavolozza di colore, simile a quella dei pittori; il principio è lo stesso, dove il pittore miscela i colori io li raggruppo allo stesso modo.
I colori fluo portano una nuova lettura nelle opere, la luce al neon può trasformare il linguaggio di un’opera in base all’esposizione di luce/buio. Amo il colore e riprodurlo geometricamente, perchè riesce a dare una pace a quella oscurità informe che si nasconde dentro di noi.
10_INTUIZIONE O RAGIONAMENTO?
Sono due processi diversi ma sempre collegati.
Tempo fa ho realizzato la copertina e diverse pagine interne per un numero speciale di Marie Claire Likes, ed è stata pura intuizione. Tutte le immagini sono state costruite in diretta, per esaltare la figura della donna: c’era una modella bellissima con un viso felino e misterioso, mi sono immaginato immediatamente una stilizzazione geometrica della sposa di Silvanus, il dio romano delle selve e delle campagne, praticamente una Regina dei boschi.
Il ragionamento invece entra in gioco quando ho in mente un progetto che va completato nel tempo, come ad esempio la pianificazione per una grossa mostra…Passo molto tempo a sfogliare i miei libri e le mie moodboard(raccolta di immagini)…Ogni giorno aggiungo una frammento all’immagine mentale di un’opera e possono passare settimane/mesi prima di iniziarla.
Ti senti come un regista che traduce le sue visione in una serie di sequenze per poi arrivare al film finale.
11_OPERA + CARA O + GRANDIOSA?
Non parlo quasi mai di soldi, il vero valore di un’opera non è quantificabile in un numero ma in una emozione. Sicuramente l’opera più grandiosa è stata l’installazione sul sottomarino Enrico Toti realizzata per la mia mostra “Exploration” al Museo della Scienza e Tecnologia.
12_ACCETTI AUTORITRATTI DI AMICI?
Tendenzialmente no. Solo nel caso in cui lo voglia fare io.
13_MIGLIORE LAVORO E PERCHE?
Non lo so. Vorrei davvero pensare che tutti i miei lavori siano “migliori”.
14_LA TUA REAZIONE SUI I TUOI LAVORI E LA PERCEZIONE DEGLI ALTRI?
Il giorno dopo aver finito un’opera la vorresti sempre dimenticare… In generale l’entusiasmo e l’adrenalina che senti in fase di produzione vengono sostituite da un grande esaurimento psicologico ed energetico. Senti che puoi fare sempre meglio e non fermarti.
Chi guarda il mio lavoro reagisce in due modi: Piace o non piace. Può sembrare banale, ma quasi sempre è una reazione immediata, lo si legge negli occhi dello spettatore : o estremo interesse e voglia di approfondire o sottile fastidio e biasimo. Ma non dipende da un fattore culturale, ho persone di ogni tipo che seguono il mio lavoro, penso sia un fattore stilistico e strumentale legato ad una materiale come il nastro adesivo e la sua percezione.
16_HAI MAI AIUTA QUALCUNO NEL SUO PERCORSO ARTISTICO, O PARTECIPATO A CHARITY, O RESO FELICE UNA PERSONA?
Cerco di aiutare giovani artisti quando posso, credo molto nel flusso di energia che deve girare tra le persone, lo scambio è fondamentale.
In tal senso sono sempre stupito dal rapporto di amicizia che nasce con alcuni collezionisti, il loro entusiasmo e il loro genuino apprezzamento delle mie opere è linfa vitale per produrre bellezza.
Ho partecipato a diverse aste di beneficenza, ma preferisco rimanere discreto sulla mia partecipazione
17_MADE IN ITALY?
Essere italiano ti da un background culturale immenso: dalla storia della pittura al culto dei mestieri, dall’artigianalità, all’architettura al genio industriale..L’Italia è una terra gettata nel mediterraneo, ha preso e ha dato…tutti sono passati di qua. Se la mia opera può essere made in italy? Certamente, ma con delle contaminazioni multiculturali sia legate alle mie origini che alla libertà culturale con cui sono cresciuto.
18_NO CURVES NELLA TUA VITA, NEL TUO QUOTIDIANO…E ODI LE CURVE? O TI INNAMORI DI LORO? TI ECCITANO, DOVE LE VEDI, NELL’ARCHITETTURA, NELLE PERSONE, NEGLI OGGETTI, SUI CORPI E NELLA DONNA?
Lo spirito di NO CURVES si racchiude in una frase : “WE BELIEVE IN ANGLES AND STRAIGHT LINES”, un motto, una dichiarazione secca che non lascia fraintendimenti.
Il mio lavoro è composto da un taglio freddo quasi robotico. Niente forme rassicuranti ne immagini di facile uso e consumo…E’ come sentirsi un robot nella vita di tutti i giorni, sei tu stesso lo strumento al servizio di qualcosa piu grande di te.
Il concetto di robot e di futuro, e il movimento cyberpunk mi interessano particolarmente perchè riposizionano l’uomo rispetto alla vita, ti fanno vedere quanto la figura umana sia precaria e in bilico..sopratutto in questo momento dove è piu importante un selfie o l’ego digitale delle persone.
Per quanto il mio sguardo sia particolarmente cinico, non odio le curve anzi le assaporo pienamente ma nella vita “reale” : percepire al tatto certe linee curve negli oggetti di design, la camminata ondulata di una donna, la fusione di certe architetture spigolose al tramonto che sembrano metallo liquido.
Bisogna riportare l’attenzione verso la bellezza del mondo e non delle persone.
Grooming
Anna Maria Negri | WM Management
Gianluca Guaitoli | WM Management
Style Assistant | Dario Grillo Eleonora Ramondetti
Production | Emilio Tini Studio